LA CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE, CON LA SENTENZA N. 10747 DEL 05/06/2020 SI PRONUNCIA SUL TEMA DELL’ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ PER LA REALIZZAZIONE /AMPLIAMENTO DI UNA AUTOSTRADA E SUL CONSEGUENTE DIRITTO DEL PROPRIETARIO DI ESSERE INDENNIZZATO PER IL DEPREZZAMENTO E PER LA PERDITA DELLA CAPACITÀ EDIFICATORIA DELL’AREA RESIDUA.
La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, Presidente P. Campanile ed Estensore A.P. Lamorgese, ha enunciato il seguente principio di diritto: «in tema di espropriazione per pubblica utilità, nel caso in cui, per effetto della realizzazione o dell’ampliamento di una strada pubblica (nella specie, di una autostrada), il privato debba subire nella sua proprietà la creazione o l’avanzamento della relativa fascia di rispetto, quest’ultima si traduce in un vincolo assoluto di inedificabilità che di per sé non è indennizzabile, ma che, in applicazione estensiva della disciplina in tema di espropriazione parziale, non esclude il diritto del proprietario di essere indennizzato per il deprezzamento dell’area residua mediante il computo delle singole perdite ad essa inerenti, quando risultino alterate le possibilità di utilizzazione della stessa ed anche per la perdita della capacità edificatoria realizzabile sulle più ridotte superfici rimaste».